Antibiotico resistenza

L’OZONO CONTRO L’ANTIBIOTICO RESISTENZA

L’ossigeno-ozono terapia è un trattamento che può essere praticato solo ed esclusivamente da un medico abilitato attraverso i corsi SIOOT o i master dell’Università di Pavia o dell’Università UniCamillus di Roma.  Si basa sull’impiego di una miscela di ozono e ossigeno che, alle corrette concentrazioni,  svolge un effetto antidolorifico, antinfiammatorio,  antibatterico, antivirale, fungicida e rivitalizzante dei tessuti. Sostiene inoltre il lavoro del sistema immunitario e, più in generale, svolge un’azione antinvecchiamento che si riflette sia sull’aspetto fisico, grazie a un miglioramento della compattezza e della tonicità della cute, sia sullo stato di salute di organi e apparati.

INFO DALL’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ

A proposito di antibiotico resistenza di seguito quanto sta scritto nel sito dell’Istituto superiore di sanità  

Il problema della resistenza agli antibiotici è complesso poiché riconosce diverse cause:

  • l’aumentato uso di questi farmaci (incluso l’utilizzo non appropriato) sia in medicina umana che veterinaria
  • l’uso degli antibiotici in zootecnia e in agricoltura
  • la diffusione delle infezioni correlate all’assistenza causate da microrganismi antibiotico-resistenti (e il limitato controllo di queste infezioni)
  • una maggiore diffusione dei ceppi resistenti dovuto a un aumento dei viaggi e degli spostamenti internazionali.

L’uso continuo degli antibiotici aumenta la pressione selettiva favorendo l’emergere, la moltiplicazione e la diffusione dei ceppi resistenti. Inoltre, la comparsa di patogeni resistenti contemporaneamente a più antibiotici (multidrug-resistance) riduce ulteriormente la possibilità di un trattamento efficace. È da sottolineare che questo fenomeno riguarda spesso infezioni correlate all’assistenza sanitaria, che insorgono e si diffondono all’interno di ospedali e di altre strutture sanitarie. 

L’AMR oggi è uno dei principali problemi di sanità pubblica a livello mondiale con importanti implicazioni sia dal punto di vista clinico (aumento della morbilità, della mortalità, dei giorni di ricovero, possibilità di sviluppo di complicanze, possibilità di epidemie), sia in termini di ricaduta economica per il costo aggiuntivo richiesto per  l’impiego di farmaci e di procedure più onerose, per l’allungamento delle degenze in ospedale e per eventuali invalidità. 

Negli ultimi decenni, organismi internazionali, quali l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (European Centre for Disease Prevention and Control, ECDC) hanno prodotto raccomandazioni e proposto strategie e azioni coordinate atte a contenere il fenomeno, riconoscendo l’AMR come una priorità in un ambito sanitario.